Il concetto di design inclusivo sta diventando sempre più centrale nella progettazione degli spazi urbani. Questo approccio mira a creare città accessibili e ambienti fruibili da tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità fisiche, cognitive o sensoriali.

Ma esattamente cosa significa design inclusivo? E quali sono i principi che guidano questo movimento? Esploriamo questi aspetti attraverso i progetti di LAB23, azienda italiana, leader nel settore dell’arredo urbano.

Cosa significa design inclusivo?

Il design inclusivo è un approccio progettuale che considera le diverse esigenze degli utenti fin dall’inizio del processo di design.

L’obiettivo è creare prodotti e ambienti che possano essere utilizzati da tutti, senza necessità di adattamenti speciali.

In pratica, significa progettare pensando alle persone con disabilità, agli anziani, ai bambini e a chiunque possa avere esigenze particolari.

Ma cosa vuol dire essere inclusivo?

Essere inclusivi significa riconoscere e valorizzare le differenze tra le persone. Nel contesto del design, questo si traduce nell’offrire soluzioni che non escludano nessuno, ma che anzi facilitino la partecipazione di tutti alla vita quotidiana.

Un ambiente inclusivo è uno spazio in cui ogni individuo si sente accolto e rispettato.

Quali sono i principi del design inclusivo?

I principi del design inclusivo si basano su sette punti fondamentali:

  1. equità nell’uso: l’elemento deve poter essere utilizzabile da persone con diverse abilità.
  2. Flessibilità: deve accomodare una vasta gamma di preferenze e abilità individuali.
  3. Semplicità e intuitività: deve essere facile da capire, indipendentemente dall’esperienza, dalle conoscenze, dalle competenze linguistiche o dal livello di concentrazione dell’utente.
  4. Percezione dell’informazione: deve comunicare efficacemente le informazioni necessarie, indipendentemente dalle condizioni ambientali o dalle capacità sensoriali dell’utente.
  5. Tolleranza agli errori: deve minimizzare i rischi e le conseguenze negative di azioni accidentali o non intenzionali.
  6. Basso sforzo fisico: deve poter essere usato efficientemente e confortevolmente con un minimo di fatica.
  7. Dimensioni e spazio per l’approccio e l’uso: deve fornire adeguato spazio per l’accesso, la manipolazione e l’uso, indipendentemente dalla corporatura dell’utente, dalla postura o dalla mobilità.

Cosa fare per promuovere l’inclusione?

Per promuovere l’inclusione, è essenziale adottare un approccio integrato che comprenda sensibilizzazione, educazione, collaborazione e innovazione.

Sensibilizzare è cruciale per accrescere la consapevolezza sull’importanza del design inclusivo. È fondamentale far comprendere che il design non è solo una questione estetica, ma un elemento chiave per garantire che gli spazi e i prodotti siano accessibili e fruibili da tutti.

Educare rappresenta il passo successivo, in quanto è necessario formare designer e urbanisti sui principi del design inclusivo. Una preparazione adeguata permette a questi professionisti di progettare ambienti e prodotti che rispondano alle diverse esigenze delle persone, incluse quelle con disabilità.

La collaborazione con le comunità e le persone con disabilità è un altro aspetto essenziale. Lavorare direttamente con coloro che vivono queste esperienze consente di capire meglio le loro necessità e di integrare feedback preziosi nel processo di progettazione.

Infine, innovare è fondamentale per sviluppare soluzioni progettuali che rispondano efficacemente alle esigenze di tutti. La creazione di nuove idee e tecnologie può aiutare a superare le barriere esistenti e a costruire un futuro più inclusivo.

Ora vediamo nella pratica cosa può essere realizzato per rendere più accessibili le nostre città.

 

I progetti inclusivi di LAB23

LAB23 è un’azienda italiana all’avanguardia nella progettazione di arredi urbani inclusivi.

Ad esempio le sue panchine sono spesso dotate di schienali e braccioli per facilitare la seduta e l’alzata, rendendo questi elementi accessibili anche agli anziani e alle persone con disabilità motorie.

I portabiciclette e i totem informativi di LAB23 sono progettati con un design ergonomico, pensati per essere facilmente utilizzabili da tutti, compresi coloro che hanno limitazioni fisiche.

Anche i dissuasori di traffico sono visibili e sicuri anche per le persone con disabilità visive, contribuendo a creare spazi pubblici più sicuri e accessibili.

Per scoprire di più sui progetti di arredo urbano di LAB23, visita il nostro sito web.

Il design inclusivo non è solo una tendenza, ma una necessità fondamentale, per costruire una società più equa e accessibile.

Abbracciare questo approccio non solo favorisce una maggiore partecipazione e integrazione, ma contribuisce anche a costruire un mondo dove le diversità sono celebrate e ogni individuo ha pari opportunità di interazione e partecipazione.